Campanelli: Ora il Patto Territoriale

di Francesco PACELLI
il MATTINO 15/04/98

"Ciro" non sarebbe una condizione sufficiente per creare un museo paleontologico nel Sannio. Lo afferma il geologo Luciano Campanelli, presidente dell'Associazione ONLUS "Un Futuro a Sud". Egli afferma: ''Le istituzioni locali dovranno offrire alla Soprintendenza di Salerno valori aggiunti rispetto all'attuale fruizione del patrimonio fossilifero sannita. In assenza di valide alternative il candidato idoneo ad ospitare lo Scipionix e' il museo paleontologico dell'Universita' di Napoli.'' Campanelli e' convinto che Pietraroja in futuro possa ottenere l'istituzione della Sovrintendenza del Parco geopaleontologico di Pietraroja che e' l'unico in Italia. E' una precisa connotazione esclusiva - prosegue il geologo - che si rafforza se la comunita' locale sapra' tutelare tutti i reperti. Ed ecco la proposta di Campanelli: ''Pietraroja e' un giacimento fossilifero di grande rilievo con lo Scipionix si e' giunti alla scoperta piu' importante del secolo che ribalta o pareggia almeno, il divario esistito tra lo studio della paleontologia degli invertebrati e quella dei vertebrati.'' L'eredita' che il piccolo dinosauro lascia alla comunita' sannita e' tale da coinvolgere l'imprenditoria giovanile e le professionalita' specialistiche. Insomma occasione di occupazione. Le istituzioni dovranno farsi promotrici di un Patto Territoriale.

Cirod

Un polo multimediale per "salvare" Pietraroja

di Danile de Lucia
Messaggio d'Oggi 15/10/98

Intervista al presidente dell'Associazione culturale ONLUS "Un Futuro a Sud" geologo Luciano Campanelli

Come Messaggio d’Oggi aveva promesso all’indomani della sensazionale scoperta dello Scipionyx Samniticus, ritorniamo ancora sull’argomento. Riteniamo, infatti, che il "non abbassare la guardia" possa servire a valorizzare seriamente le nostre risorse. Abbiamo incontrato ancora una volta il geologo Luciano Campanelli, presidente dell’Associazione culturale ONLUS "Un Futuro a Sud" per capire a che punto è la situazione.  Nell'ultima intervista rilasciata al suo giornale - entra subito in argomento Campanelli - individuammo tre linee guida fondamentali per creare le premesse al ritorno in Pietraroja dello "Scipionyx Samniticus" e di altri reperti. Tali requisiti rappresentano dei valori aggiunti rispetto all'attuale fruizione dei fossili che oggi sono "decontestualizzati" perche' lontani dal loro luogo di origine, per non parlare di altri reperti che sono ancora in restauro e di altri ancora non sono ancora fruibili. A tal proposito si auspicava un'attivazione di borse di studio su Pietraroja da parte dell' Universita' del Sannio in un'ottica interprofessionale e di scambi culturali con altre universita' europee, si auspicava una circuitazione tematica sulle localita' fossilifere del Sannio beneventano nonche' l'adeguamento funzionale di strutture ricettive già esistenti nella zona. Zona a vocazione turistica e con vincoli imposti che inibiscono le attivita' economiche connesse all' espansione edilizia. Con riferimento a questi intenti ci stiamo attivando per formulare la nostra proposta per Pietraroja promuovendo una compagine associativa a carattere trasnazionale sempre con il sostegno delle amministrazioni locali e dei privati. 

A che punto sono le iniziative intraprese dalle istituzioni che vanno più o meno in questa direzione ?

Come si evince dalla rassegna stampa che abbiamo curato assieme al gruppo Isidea emergono varie adesioni delle istituzioni. Alcune sono espressione di una comune volonta' politica, altre si sostanziano in finanziamenti che, inseriti in una proposta organica di valorizzazione con il contributo della Comunita' Europea, nell'insieme potrebbero produrre risultati positivi a lunga durata, piu' validi rispetto a quelli prodotti da isolati interventi "a pioggia". Il sostegno comunitario in queste operazioni e' un'opportunita' da non perdere, altrimenti si rischia di vedere progressivamente diminuiti i fondi e le agevolazioni sugli investimenti tanto piu' che si prevede l' ingresso nell'Unione Europea di cinque Paesi dell'Est piu' bisognosi di noi e forse piu' competenti.

Ha parlato di finanziamenti persi. Ci sono analoghi esempi sul caso ?

Purtroppo si! Quando era meno diffusa l'erogazione dei finanziamenti comunitari c'era la legge 64 ed e' proprio con questa legge che venne stanziata tempo fa la somma di circa 1 miliardo e quattrocento milioni di lire che e' stato utilizzata in parte per le sole opere di recinzione del parco geopaleontologico di Pietraroja, mentre circa 400 milioni di lire venivano destinati agli scavi paleontologici a maggiore priorita'. Questa somma rischia di perdersi a seguito di un contenzioso da poco sorto tra il comune di Pietraroja e la ditta aggiudicataria che ha poi subappaltato i lavori. E' un vero peccato che questo denaro da molto tempo non venga erogato.

Come mai c'e' uno scarso interesse ?

E' emblematico che una mostra dei fossili del Sannio inaugurata al Museo del Sannio nel gennaio del 1989 sia poi finita li, e' emblematico che il dinosauro ritrovato a Pietraroja gia' noto nel 1993 (quando venne per l'occasione Piero Angela a Telese insieme a qualificati studiosi) sia stato presentato per la prima volta in una conferenza stampa a Milano e non a Napoli o a Benevento e che le istituzioni locali siano state tardivamente informate. Adesso occorre una svolta.

Mi sembra di capire che una corretta valorizzazione di Pietraroja debba nascere da una sinergia di volonta' alla luce di una cooperazione che non sia solo trasnazionale ma anche di continuita' con il passato e cioe' con i fondi già stanziati. 

Certamente. Occorre aggregazione. Dalla rassegna stampa nazionale regionale e locale che abbiamo raccolto si evince visibilmente che tutti siamo rimasti male per il mancato ritorno dello Scipionyx Samniticus che, secondo il mio parere, va interpretato come il fallimento di un' adeguata valorizzazione del parco geopaleontologico di Pietraroja. Non si puo' infatti semplicisticamente reclamare il "furto perpetrato" o la restituzione immediata se non ci sono le basi per una richiesta che abbia, lo ripeto, alle spalle dei valori aggiunti rispetto all'attuale fruizione dei reperti di Pietraroja. Allora dico che non tutti i mali vengono per nuocere perche' oggi la risonanza internazionale della scoperta del dinosauro di Pietraroja potrebbe aver contribuito a scuotere le coscienze in una realta' sovente "sonnacchiosa". Da questo connubio potrebbe nascere una proposta migliore : potrebbe maturare un progetto che concili il passato con le proposte future.

Unire i Tempi ?

Certo. Il titolo ed i contenuti della mostra di Giovenale intitolata come la domanda che mi hai formulato sono quanto mai attuali e per questo mi e' piaciuta molto ed unitamente all'Associazione che rappresento ho partecipato con entusiasmo. Nelle opere da lui realizzate per lo Scipionyx vi e' una tensione nel conciliare, in una dimensione religiosa, i vari temi, le varie forme ed e' con la medesima creativita' che noi dovremmo mirare ad una comunione di competenze per la realizzazione di un progetto comune che non abbia "tempi geologici". Mi auguro percio' che i fondi menzionati gia' mobilitati per Pietraroja vengano al piu' presto sbloccati per dare finalmente corso ad adeguate opere di scavo e contemporaneamente ad una immediata ed appropriata e sicura sistemazione locale dei reperti fossili che verranno alla luce. Di recente, infatti, come hanno riportato i giornali locali e' avvenuto casualmente un altro importante ritrovamento.

Come si sta organizzando la tua associazione per raggiungere concretamente gli obiettivi di valorizzazione secondo quei "valori aggiunti" che hai prima menzionato ? 

Un'adeguata promozione non solo di Pietraroja ma di tutto il Sannio paleontologico prevede la formulazione di attivita' rivolte alla conservazione, salvaguardia e valorizzazione dei beni culturali mediante il coinvolgimento di altre realta' ambientali simili a Pietraroja. Questo per far emergere un'eredita' culturale che ci accomuna con i partner europei, per consolidare non solo lo scambio di esperienze, di metodologie di scavo e di conservazione tecnologicamente avanzate, ma anche per attivare una cooperazione che favorisca un indotto e che porti beneficio allo sviluppo dell'imprenditoria giovanile nella nostra realta' economicamente molto depressa.

Come avete proceduto a riguardo ?

Per favorire un primo scambio di esperienze con queste realta' abbiamo potenziato la nostra bacheca "virtuale" mi riferisco cioe' al sito web internet al quale anche il vostro giornale ha dato spazio.

Come e' stato integrato e potenziato il vostro sito?

Abbiamo innanzitutto reso più fruibile il livello di accesso ad un'utenza "potenziale" che oggi in internet raggiunge quasi i 10 milioni ed è in progressiva crescita in tutto il mondo. Abbiamo tradotto in lingua inglese la documentazione presente e contiamo di tradurla in altre lingue. Abbiamo strutturato le informazioni in modo da interessare un' utenza diversificata e non necessariamente specialistica, aggiornando periodicamente le varie sezioni tra cui quella dedicata alla rassegna stampa sullo Scipionyx, alle interviste radiofoniche rilasciate alla RAI ed ai mass-media locali, al calendario degli appuntamenti; abbiamo reso interattivo il sito ospitando gli articoli ed i pareri di altri appassionati della materia nonche' raccogliendo suggerimenti ed osservazioni dei visitatori per il miglioramento del sito stesso, abbiamo attivato un filo diretto con gli specialisti della materia (gruppo di ricerca della cattedra di Paleontologia dei Vertebrati dell' Università di Napoli); abbiamo infine dato dei contenuti informativi riportando gli itinerari del Sannio paleontologico per coloro che lo vogliono visitare abbiamo previsto i collegamenti con altri siti che trattano nello specifico la materia (Nature, Repubblica, Università etc.).

Mi sembra di capire che si tratti di un polo multimediale per Pietraroja ?

L'obiettivo finale è quello. Mi rendo conto che e' ambizioso ma mi auguro che servi a stimolare chi di competenza. Mi auguro che con questo mezzo venga sensibilizzata l'opinione pubblica locale, vengano facilitati gli scambi con i possibili partner europei, vengano intercettati i flussi turistici contribuendo a potenziare un itinerario gia' esistente. Si pensi all'attrazione delle ceramiche di Cerreto Sannita, ai riti penitenziari di Guardia Sanframondi, alle attività sciistiche di Bocca della Selva alla valle Telesina etc. Insomma la valorizzazione di Pietraroja e del Sannio paleontologico deve partire e viaggiare sulle autostrade telematiche ma non deve assolutamente fermarsi alla sola fruizione "virtuale". Occorre incrementare piccoli musei locali, come ad esempio quello di Baselice, occorre migliorare la viabilita' gia' esistente spesso dissestata; occorre potenziare la ricezione turistica in proprio magari agevolando il "bed and breakfast", occorre migliorare lo stato del paesaggio e del verde. Occorre insomma migliorare tutti quegli elementi che fanno da indispensabile cornice alle risorse geoambientali del territorio Sannita. Per realizzare questo obiettivo ambizioso occorre l'indispensabile sostegno delle istituzioni locali e dei privati. Senza dubbio e' fondamentale. I finanziamenti comunitari premiano quelle realtà territoriali che hanno una capacita' progettuale, che hanno funzionari specializzati nel campo dei contributi comunitari a fondo perduto, premiano quelle realta' che non sono attraversate da perturbazioni politiche che rallentano gli iter approvativi. E' percio' necessario essere animati da uno spirito di servizio. Tutta la progettualita' rivolta alla tutela, alla valorizzazione e fruizione del patrimonio geoambientale del Sannio non puo' basarsi solo sulle attivita' di volontariato delle associazioni culturali, dei comitati etc. ma deve ritrovare concretezza in un impegno formale da parte delle istituzioni, e di questo forse si intravedono alcuni spazi.

Un’ultima domanda. Qual’e' la prossima scadenza per il vostro programma ?

Il primo traguardo da raggiungere e' quello di avviare la nostra proposta di partenariato europeo entro l’estate prossima quando Pietraroja sara' oggetto di una importante escursione di oltre cinquanta ricercatori mondiali che parteciperanno a Bergamo al Simposio Internazionale sui Calcari Litografici. Ci auguriamo che questo evento possa essere uno stimolo per una nuova rinascita culturale, un concreto impegno istituzionale per la valorizzazione delle risorse geoambientali di questo territorio. A questo proposito desidero concludere l' intervista soffermandomi su un passo tratto da "Topografia fisica della Campania" del 1750 di Scipione Breislak professore di mineralogia del Corpo Reale d'Artiglieria di Sua Maestà il Re delle Due Sicilie, opera dedicata a S.E. la Signora Contessa Skawronsky ed edita dalla stamperia di Antonio Brazzini. A lui e' dovuta la prima descrizione dei fossili di Pietraroja, a lui é dedicato il nome del dinosauro sannita. Nell'opera in premessa traspare il segno di gratitudine nei riguardi del governo borbonico promotore di una cultura e di una ricerca scientifica di respiro europeo di cui Napoli risultava degna capitale. Eravamo nel pieno neoclassicismo, da poco erano iniziati gli scavi archeologici di Pompei.  "In ogni scienza vi sono delle idee fondamentali riconosciute per vere da un consenso unanime, e chi ardisce opporsi ad esse o promuove delle difficolta' si espone ad essere beffeggiato e deriso. Ma le monete che sono in commercio hanno sempre un valore reale corrispondente a quello dell'opinione? Forse un giorno saremo convinti che nella costruzione del globo, e delle sostanze, che lo compongono il fuoco ha agito piu' di quello che comunemente si crede. Forse torneremo ai sistemi di Buffon, di Leibnitz, di Mon, e di molte scuole degli antichi, ma ci torneremo per una strada degna di queste secolo".

Cirod

SCIPIONYX, CI PENSA L’EUROPA?

di Lella Preziosi
Messaggio d’Oggi 25 febbraio 1999

Intervista al geologo Luciano Campanelli presidente dell’Associazione Culturale O.N.L.U.S. “Un Futuro a Sud”.

Come accennammo l’ultima volta, l’Associazione Culturale Un Futuro a Sud coadiuvata dal Gruppo di Ricerca di Paleontologia dell’Università di Napoli, sta lavorando ad una proposta di valorizzazione del Parco Geopaleontologico di Pietraroja e del Sannio fossilifero nell’ambito di una cooperazione transnazionale tra le Università, per creare idonei presupposti ad un’adeguata coltivazione dei giacimenti fossiliferi di Pietraroja. La proposta ha ricevuto le prime adesioni di alcuni enti locali, ma necessita di un forte riferimento istituzionale in grado di superare gli ostacoli burocratici ed amministrativi che ne impediscono la realizzazione. E’ indispensabile quindi concordare ed adottare un progetto  comune se si vuol dare una locale ed adeguata collocazione al dinosauro di Pietraroja e dei suoi “fratelli”, allontanando, in tal modo, altre loro destinazioni.

A che punto è la vostra proposta  di valorizzazione del parco geopaleontologico di Pietraroja  e qual’è il dato su cui tutti concordano?

L’ associazione è aperta costantemente al dibattito arricchendosi di contributi diversi. Nel giro di consultazioni abbiamo rilevato alcune divergenze. Tuttavia un punto di accordo comune è rappresentato dalla consapevolezza di essere di fronte ad un notevole patrimonio  fossilifero i cui reperti non sono  né studiati e riclassificati  alla luce delle recenti scoperte scientifiche, né  restaurati per carenza di  personale specializzato  e  per la difficoltà di accedere ai finanziamenti. A tutto ciò  si aggiunge la difficoltà di reperire i fossili di una certa importanza che in Italia sono oggetto di un fiorente mercato clandestino anche se gli stessi appartengono allo Stato. All’estero, invece,   vige il libero mercato. Manca   una normativa a livello comunitario e non deve stupire se uno tra i più grandi musei di fossili al mondo che la nostra associazione ha visitato, lo Jura Museum di Eichstatt (Germania), ha difficoltà nell’ acquisire i fossili dalle cave di proprietà privata. Si genera, quindi, una grossa speculazione ed a volte un reperto di particolare importanza viene ceduto anche per 40.000 marchi (quasi 40 milioni di lire!).

Quali convergenze si riscontrano invece intorno a  Pietraroja ?

Tutti avvertono la  necessità di attivare contemporaneamente un tavolo di consultazione dal quale emerga un programma comune che preveda  l’attribuzione di attività, compiti e  ruoli  ad un progetto che abbia un  valido riferimento istituzionale. 

Come è inserita la vostra proposta all’interno di un eventuale programma comune da  concordare?

Con riferimento ai capisaldi sui quali si fondano i valori aggiunti della nostra proposta (allestimento di un museo locale per evitare la  decontestualizzazione dei reperti, cooperazione di un partenariato europeo, innovazione tecnologica, ricaduta occupazionale e sociale, ricerca scientifica, sicurezza museale etc.) è possibile far convergere le altre iniziative in modo tale da creare una sinergia interdisciplinare a forte presenza istituzionale. Solo così i contributi degli altri progetti (Cd rom, siti web, itinerari geoambientali, programmi didattici ed escursioni, meeting internazionali etc.) non risulteranno  “fine a se stessi”,  ma avranno un’organicità funzionale ai valori aggiunti. Sarà così possibile innescare un modello alternativo e moderno di fruizione del patrimonio geoambientale del Sannio. Questo creerebbe le  condizioni necessarie ad  una corretta  campagna di scavi (da tempo finanziata) ed al ritorno dello Scipionyx Samniticus insieme ad altri importanti reperti. La fase interlocutoria ultimata è servita ad elaborare una proposta che sia integrativa e non alternativa ad altri progetti.

Mi puoi fare un concreto esempio d’integrazione ?

“ Per la cooperazione transnazionale del nostro progetto era necessaria l’immediata  attivazione di un sito internet per comunicare un interesse a livello locale, per  catalizzare  l’attenzione dei partner europei, per sensibilizare le nostre amministrazioni, per fornire informazioni agli utenti di diverse estrazioni.  Dovevamo prendere una decisione molto delicata che rischiava di sovrapporsi ad un’analoga iniziativa da parte degli organi istituzionali che sovrintendono Pietraroja. Iniziative che, però, ancora oggi non hanno avuto corso. Non abbiamo voluto togliere  loro la prerogativa del dinosauro di Pietraroja ed è nato, così, un sito internet con  le nostre ricerche. Non abbiamo,cioè, voluto parlare molto di Ciro in termini prettamente scientifici ma abbiamo fornito le bibliografie di approfondimento e  gli altri siti che parlano del piccolo dinosauro, gli indirizzi di posta elettronica dei ricercatori etc. Daltronde un corretto dibattito scientifico-istituzionale non si deve “fossilizzare” su questo o su quel reperto, ma si deve inserire in un contesto più ampio e cioè dei fossili che nel Sannio di Pietraroja, Baselice, Vitulano etc. testimoniano la storia di circa duecento milioni di anni. Non sempre necessariamente giova utilizzare Scipionyx come specchietto delle allodole, né tantomeno giova contendersi il primato dell’esclusività di un convegno o la primogenitura di una informazione se alla base non vengono formulate proposte integrative che recepiscano suggerimenti ed esigenze dei vari interlocutori. Occorre, quindi, ricomporre il quadro conoscitivo, verificare le esigenze, ricercare i requisiti della compagine, proporre attività e preventivarle economicamente per poi formulare una proposta integrativa che colmi divari e lacune”.

Da quanto mi dici il vostro progetto predispone attività che richiedono un sinergico impegno  istituzionale ed interdisciplinare. Chi potrebbe essere il riferimento istituzionale?

Se si considera il bagaglio culturale e professionale necessario ad  approcciarsi alla materia, se si considera l’impegno dimostraro in passato,  se si considerano le competenze territoriali, se  c’è una concreta volontà di dare impulso alle nascenti realtà culturali, allora io credo  che  il  potenziale riferimento istituzionale  sia la Facoltà di Scienze dell’Università del Sannio dove operano attivamente docenti dell’Ateneo napoletano. Questa valutazione, prettamente personale,  trae fondamento dal fatto che la facoltà di Scienze a Benevento  è rappresentata dal corso di laurea in  Geologia e  Biologia,  studi che  sotto certi aspetti convergono verso la paelontologia. La geologia,  infatti,  approfondisce gli aspetti geochimici, geoambientali e morfo-strutturali, la biologia, invece, gli aspetti  naturalistici ed anatomici.  Potrebbe essere questo il modo per  caratterizzare ulteriormente il nostro Ateneo che tra breve fornirà i primi laureati. Ai fini logistici l’accentramento della facoltà di Scienze in un unico edificio a Benevento  è sicuramente un primo significativo successo.

Qual e stata la risposta delle amministrazioni ed enti locali riguardo il vostro progetto?

Da alcune abbiamo ricevuto  adesioni formali di massima, da altre attendiamo ancora risposta. Il nostro intento è di informare le amministrazioni che esiste questa opportunità, un’opportunità che, sostenuta, qualificherebbe il soggetto sponsorizzatore. D’ altro canto non siamo nuovi a questo tipo di proposta. Infatti già agli inizi del 1998 presentammo vari progetti tra cui la  riedizioni di una mostra sui fossili della Provincia di Benevento  che purtroppo  non ha  avuto esito favorevole. Ritengo che si possa  fare e si debba  fare molto di più, allontanando le tentazioni  di una politica “usa e getta”, avvicinandosi invece ad una politica lungimirante a servizio delle potenzialità e delle risorse culturali, professionali e giovanili che si vanno delineando nel nostro territorio.

Dove potrebbe essere collocato il dinosauro di Pietraroja?

Come sostiene l’Associazione Culturale Isidea, che promuove valide iniziative, anche la Rocca dei Rettori in  Benevento potrebbe essere una buona sede transitoria in attesa che venga allestito un museo a Pietraroja. Anche l’Archeopterix del Jura Museum si trova in un edificio analogo e cioè il castello di San Willibaldo.

Per concludere un’ ultima domanda. Qual e il tuo giudizio, le  impressioni che hai raccolto in   questa fase interlocutoria ?

Padre Leonardi (uno studioso di fama internazionale) ha lavorato ad un progetto editoriale sui dinosauri Italiani (tra cui anche Ciro) sponsorizzato dalla Pronvincia di Trento; Salvatore Giannella (giornalista milanese dell’ultimo articolo di OGGI) mi sollecita ad una concreta ed immediata iniziativa per creare sviluppo a Piatraroja; Giorgio Teruzzi (paleontologo del Museo Civico di Storia Naturale di Milano) sostiene la necessità di un “forte”  riferimento politico-istituzionale  per valorizzare il giacimento di Pietraroja; Gunter Vihol (direttore del Jura Museum di Eichstatt) mi dice che in Italia, malgrado tutto, abbiamo  leggi  di  tutela che loro non hanno. Dai giornali risulta che lo Scipionyx Samniticus, scovato in una collezione privata nel  1993 grazie al settimanale OGGI, è stato inizialmente studiato e segnalato alla Sovrintendenza dal prof.  Teruzzi, da padre Leonardi, e successivamente restaurato ed ulteriormente studiato da Marco Signore e Cristiano Dal Sasso  all’Università di Bristol utilizzando i fondi comunitari. Aleggiano, perciò, diffusa gratitudine verso il Nord e sensi di colpa  per  il piccolo grande dinosauro di Pietraroja  rinchiuso nei locali della Sovrintendenza di Salerno in attesa di una dimora definitiva.  Se penso ai visitatissimi musei del nord, come quelli di Bolca, di Verona o Milano (dove il 26 marzo 1998 fu “battezzato” Ciro), allora mi sorgono dubbi inquietanti. Saranno forse questi i musei dove abiterà il vero Ciro? Dovremmo noi accontentarci di una riproduzione? Se così sarà allora i “Consigli provinciali aperti” oppure  “I patti  per Ciro” siglati su pergamena a Cerreto Sannita saranno state solo delle passerelle politiche. Sarà un’ occasione di sviluppo mancata. Sarà un dinosauro perso per sempre. Sarà Ambrogio e non più Ciro. Sarà Un futuro a Nord .

Per saperne di più.

Lo Jura-Museum ha sede nel castello di San Willibaldo (Willibaldsburg) che  dal 1356  al XVIII secolo veniva utilizzato dai vescovi-principi di Eichstatt (Germania) come residenza fortificata.  Nel museo è possibile ammirare molteplici collezioni paleontologiche, geologiche, mineralogiche, botaniche, zoologiche ed antropologiche appartenenti al seminario Vescovile di San Willibaldo di Eichstatt. Particolarmente  importante sono i fossili del Calcarei Litgrafici di Solnhofen tra cui il famoso Archeopteryx il più antico uccello noto di starordinaria importanza perchè rappresenta il momento di congiunzione dell’evoluzione della specie dei dinosauri verso gli uccelli. Queste zone fossilifere insieme a poche altre  al mondo, tra cui Pietraroja,  portano il nome di  fossil-langenstatten cioè luoghi in cui il processo di fossilizzazione è stato pressocchè totale.
Per ulteriori informazioni  a riguardo consultare il link accessibile dal sito web dell’Associazione Un futuro a sud  http://www.fossili.org

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L’Associazione Culturale Un Futuro a Sud O.N.L.U.S. (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale) opera dal 1998 insieme al gruppo di ricerca della Cattedra di Paleontologia dei Vertebrati dell’Università Federico II di Napoli e nasce dall’esigenza di formalizzare un’impegno che dura da oltre dieci anni. Tra le attività annovera la mostra Duecento milioni di anni fa Itinerari alla scoperta dei fossili della Provincia di Benevento  organizzata nel 1989 patrocinata dall’Amministrazione Provinciale di Benevento con la direzione Scientifica della Prof.ssa Carmela Barbera dell’Università Federico II di Napoli e la direzione Museografica del Direttore Elio Galasso; annovera la collaborazione con l’Archeoclub d’Italia Sezione di Baselice nella realizzazione della mostra permanente di fossili inaugurarta nel 1996 nell’ambito del convegno Baselice ed il suo mare. L’Associazione opera e promuove la tutela e la valorizzazione delle risorse geoambientali del Sannio, e la conoscenza del proprio habitat per consolidare la consapevolezza sociale che favorisce uno sviluppo eco-compatibile.