Una pietra miliare per Scipionyx
nel viaggio tra l’Europa Giurassica

di Danila De Lucia
Messaggio d'Oggi 5/99

Intervista al geologo Luciano Campanelli presidente dell’Associazione Un Futuro a Sud.

Presentato nell’ambito del programma Raffaello ‘99 alla X Direzione Generale della Comunità Europea un progetto di divulgazione dei Fossill-lagerstatten di Solnhofen Germania, Las Hoyas Spagna, Cerin  Francia e del parco geopaleontologico di Pietraroja.  Il progetto è coordinato dallo Jura Museum di Eichstatt Germania in collaborazione con l’Università Autonoma di Madrid  e con l’Associazione Culturale Un Futuro a Sud di Benevento. I probabili sviluppi dell’iniziativa ed il ruolo delle istituzioni locali per l’insediamento di una mostra permanente dello Scipionyx.

Nell’ultima intervista rilasciata al nostro giornale una delegazione dell’Associazione Culturale “Un Futuro a Sud” si era recata in Germania per promuovere una compagine transnazionale per la promozione del parco geopaleontologico di Pietraroja insieme agli altri musei a cui fanno capo i più importanti giacimenti fossiliferi del mondo.  Abbiamo intervistato il geologo Luciano Campanelli promotore dell’iniziativa.

Come è nato questo progetto?

Ho sempre ritenuto che un’adeguata valorizzazione dei giacimenti di Pietraroja dovesse maturare in ambito europeo per due motivi : il primo per   migliorare qualitativamente la proposta gestionale del futuro parco-museo e quindi attingere esperienza da istituzioni qualificate, il secondo per  superare i nostri localismi che impediscono la promozione di Pietraroja. Lo scorso anno ho letto i requisiti del programma Raffaello, un’opportunità di co-finanziamento comunitario per la tutela, la valorizzazione e la divulgazione del patrimonio culturale di siti europei che presentano beni mobili ed immobili inseriti in medesimi contesti artistici, storico-architettonici, scientifici e geoambientali. Con primi contatti forniti dal gruppo di ricerca di paleontologia dell’Università di Napoli  ho verificato un discreto  interesse  degli attuali partner europei ad ampliare  le loro strutture museali in relazione all’ insediamento di un museo a Pietraroja. Ho informato in tempo  alcune amministrazioni locali dell’ opportunità  profilata, proponendo  loro una sintesi del progetto  (Raffaello ‘98) da discutere perché ho ritenuto  importante una guida istituzionale. Ma l’iniziativa, come quasi tutti i finanziamenti europei,  necessitava di un sostegno economico a copertura delle rimanenti spese che, preventivi alla mano,  si aggiravano intorno ai 200 milioni; queste richieste si potevano in parte configurare anche come fornitura di strumenti e risorse professionali già in dotazione degli enti. Purtoppo l’esito della verifica, tranne qualche sporadica promessa, è risultata del tutto insufficiente e così, “orfani di padre”,  ci  siamo recati  in Germania dove abbiamo proposto la nostra iniziativa al direttore dello Jura Museum di Eichstatt  Gunter Vihol che si é mostrato  cautamente interessato. Dopo qualche settimana lo stesso mi ha comunicato che sarebbe stato utile  attivare una prima collaborazione lavorando  sulla stessa proposta ma  con un  budget più limitato e finalizzato alla divulgazione museale con un approccio multimediale. Ha dichiarato, inoltre, che questo sarebbe servito anche per collaudare una collaborazione che nel futuro si sarebbe potuta  consolidare con ulteriori iniziative. Ho  così  rimodulato e sottoposto loro  la proposta per Pietraroja che è stata poi  accolta con apprezzamento.

Come vi siete inseriti nel progetto?

L’organismo responsabile ed organizzatore è lo Jura-Museum di Eichstatt. La nostra associazione insieme all’Università Autonoma di Madrid risulta tra i partner  co-organizzatori e partecipi con uno  specifico budget. Il partner associato è  l’Università di Lione a cui fanno capo i giacimenti di Cerin in Francia. La nostra associazione è supportata dall’Università di Napoli.

Da tempo sostenete che il ritorno dello Scipionyx samniticus si può realizzare con  l’allestimento di un museo che abbia dei “valori aggiunti” e cioè massima sicurezza e  fruibilità dei reperti nonchè alto contesto scientifico. Quali sono a riguardo i punti qualificanti  della proposta ?

La commissione esaminatrice valuta molti aspetti del progetto tra cui le potenzialità di sviluppo futuro al termine dell’applicazione. Con questa esperienza si  sperimenta anche  una compagine professionale transnazionale che potrebbe essere un  riferimento a  futuri sviluppi come ad esempio la  coltivazione del giacimento fossilifero di Pietraroja, il restauro di reperti, la riproduzione di calchi, i progetti didattici;  insomma tutto quello che serve ad una buona ed integrata gestione del museo e del parco geopaleontologico di Pietraroja. Particolare attenzione è stata inoltre posta alla didattica ed all’accesso delle informazioni  via internet alle utenze  più svantaggiate.

Quali sono i tempi del progetto?

Tre anni a partire da dicembre 1999.

Recentemente la vostra associazione, in  seguito al sequestro di 159 reperti probabilmente  provenienti da Pietraroja,  ha diramato  un comunicato stampa nel quale si  sollecitava il  presidente della Amministrazione Provinciale Nardone affinché  verificasse  l’allogiamento  temporaneo presso la Rocca dei Rettori dello Scipionyx samniticus in attesa  di un museo  stabile con garanzie di massima sicurezza, fruibilità e contesto scientifico.

Non ritieni che con  queste premesse ed un po’ di buona volontà politico istituzionale si potrebbe dar vita ad  un’esposizione permanente?

Certamente, il museo non è una cosa trascendentale ma è a portata di mano. Il problema, invece, riguarda due aspetti : la gestione di una struttura permanete e la notevole spesa assicurativa dei reperti. Riguardo l’aspetto gestionale occorerre trovare un’intesa tra i candidati che vorrebbero il dinosauro nei propri luoghi e penso quindi a  Cerreto Sannita con il suo museo della Ceramica, a Pietraroja con la Casa Albergo anziani tra l’altro proprio a ridosso del Parco Geopaleontologico ed all’Amministrazione Provinciale di Benevento con la Rocca dei Rettori. Non bisogna “fossilizzarsi” sulla destinazione geografica dello Scipionyx poichè si possono ipotizzare anche più situazioni di fruibilità dei reperti fossili assegnando a ciacuna area geografica una sua specificità e penso ad esempio agli itinerari montani dove i reperti affiorano in sito; insomma il materiale a disposizione è vasto e la paleontologia unita  alla tecnologia offre ampi spunti per ampliamenti ed approfondimenti. Daltro canto anche i fossili dei nostri partner tedeschi sono esposti, oltre allo Jura-museum di Eichstatt anche a Solnhofen in un altro museo.

Un altro problema che hai citato sono le proibitive spese assicurative necessarie  all’esposizione del reperto originale. Come è possibile il superamento del problema?

L’esibizione della lastra originale si dovrebbe configurare come evento straordinario  limitato nel tempo. Ad esempio inizialmente l’esposizione potrebbe avvenire a Benevento  presso la Rocca dei Rettori, successivamente lo Scipionyx partirebbe alla volta dei maggiori Musei di Storia Naturale del mondo e la sua immagine sarebbe anche veicolata dalle “autostrade telematiche” (internet)  che attraversano i musei di altri Fossill Lagerstatten.  Il dinosuaro di Pietraroja è patrimonio dell’umanità e questo approccio iniziale di divulgazione  rappresenterebbe una buona occasione per promuovere  il Sannio e quindi sollecitare, nell’anno Giubilare,  un turismo internazionale nel Parco Geopaleontologico. Al termine di questo itinerario si dovrebbe valutare l’opportunità di esporre permanentemente lo Scipionyx in originale  e confrontare le garazie di sicurezza offerte dai depositi della Sovrintendenza di Salerno (dove attualmente é custodito  lo Scipionyx) con quelle offerte dal futuro museo locale dotato di sofisticati sistemi di antifurto, antincendio  etc. oltre  che di una sorveglianza continua. Tutto questo deve essere supportato con un serrato impegno politico ed istituzionale che elimini o quantomeno riduca gli oneri assicurativi del reperto per una mostra permanente. Anche in Germania  l’Archaeopteryx Bavaricus è esposto in originale nella regione dove è stato ritrovato e cioè ad  Eichstatt in Bavaria nello Jura-Museum ed è presente in  3 o 4 copie presso i più importanti musei del mondo.

Nel caso in cui non si dovesse giungere ad una soluzione?

In alternativa a questa soluzione si potrebbe collocare una copia perfetta dell’originale che però dovrà essere l’unica  in esposizione ed il museo stesso assolutamente dovrebbe avere la prerogativa sugli altri musei di esporre l’originale.  In caso di  fossili di straordinaria importanza, come lo Scipionyx, generalmente le commissione paleontologiche sono orientate alla sola esposizione di una  copia del reperto originale. Auspico che Pietraroja possa dotarsi di strutture adeguate  perché oggi purtroppo c’è ben poco. Oltretutto c’é una segnaletica forviante per chi viene con un pulman di turisti.  Il  cartello che  al bivio per Cusano Mutri indica Pietraroja nella direzione opposta è in realtà una strada che si restringe progressivamente e questo ha messo in serie difficoltà di manovra i diversi autisti  che, nel corso di questo anno si sono diretti verso il parco Geopaleontologico di Pietraroja. Certamente il miglioramento delle dei collegamenti potrebbe agevolare un certo tipo di turismo, ma sono necessari  contemporaneamente interventi sui centri storici, sugli eco-musei, sui casolari per aziende agrituristiche dove possono alloggiare coloro che intendono visitare il futuro museo di Pietraroja. Non dimentichiamoci che Pietraroja se ricade nel Parco Naturale del Matese, in base a disposizioni di legge, gode  di un percorso preferenziale nell’attribuzione dei finanziamenti Comunitari ma occorre che le istituzioni locali fossero promotori di progetti. E’ indubbiamente una significativa opportunità occupazionale per la gente del luogo.

Nelle scorse interviste rilevammo  che sono stati impiegati per Pietraroja dalla legge 64  investimenti che non hanno però avuto una positiva ricaduta in termini di fruibilità del parco  geopaleontologico in quanto  gli stessi erano stati utilizzati per le sole opere di recinzione  mentre la restante  somma da destinare agli scavi è da tempo ancora bloccata. Qual’è la  situazione adesso?

E’ sicuramente questo un fatto emblematico. Io mi auguro che se ne parli con maggiore vigore al fine di sbloccare i fondi residui e far  finalmente lavorare chi di competenza come ad esempio gli esperti del Museo Civico di Storia Naturale di Milano. Gli stessi inizialmente potrebbero tutolare  l’Università di Napoli e del Sannio nella coltivazione del giacimento di Pietraroja. Molti beneventani hanno infatti apprezzato la conferenza  tenuta a Benevento il 22 marzo dal dott. Giorgio Teruzzi del Museo Civico di Storia Naturale di Milano il quale  ha documentato la qualificata esperienza che loro hanno nel settore. Ci auguriamo l’insediamento di un museo locale per evitare che i reperti dei futuri scavi vadano nuovamente fuori dal territorio di origine senza più ritorno come accade da oltre duecento anni. La  tutela dei reperti  di Pietraroja e di quelli che verranno alla luce si garantisce con l’istituzione di un museo che purtroppo stenta a decollare. Sarebbe auspicabile che le nostre istituzioni concertassero un progetto da sottoporre alla Commissione Paleontologica che in base ad una recente circolare ha assunto in materia alcune competenze che prima erano attribuite alla Sovrintendenza. In tale proposta  occorrerebbe un percoso espositivo suggestivo sull’esempio della mostra di Lerici sui dinosauri italiani tenuta l’anno scorso.

Ma lo Scipionyx Samniticus non è il primo e l’unico dinosauro italiano?

Certamente è il primo ma non  l’unico. Esistono in Italia diverse impronte di dinosauri dalle quali Padre Giuseppe Leonardi, uno dei più grandi esperti del settore, è  riuscito ad attribuire a diverse specie note alla paleontologia. E’ il caso di un dinosauro erbivoro ritrovato in provincia di Treviso come già documentato da Super Quark. Sui dinosauri italiani  è di prossima uscita un’  opera di Leonardi.

Supponiamo di aver  superato i problemi che prima hai citato e cioè la gestione e la  localizzazione geografica del museo, l’esposizione della lastra originale o della sua copia, la  ripresa degli scavi con personale qualificato  etc. Quali sono secondo il tuo giudizio i criteri  per un museo “eccellente”?

Durante la gestione si deve prevedere  una crescita programmata  del museo con il reinvestimento  dei proventi mirati al raggiungimento di quei “valori aggiunti” prima citati. Personalmente ritengo che un museo per eccellenza dovrebbe essere un itinerario al cui termine l’utente, di diversa estrazione culturale, deve uscire con qualche emozione in più. Se chi esce acquista la consapevolezza di chi siamo da dove veniamo e che l’umanità non è altro che un piccolissimo e trascurabile segmento nella storia della terra e che non siamo affatto indispensabili; se si percepisce questa fugacità dell’essere che ci rende più preziosa la nostra vita e ci fa capire l’importanza di proteggere l’ambiente, allora forse il museo avrà svolto la sua funzione. Sarà un museo “eccellente”. Questo in pratica significa dotare la struttura di mezzi idonei a trasmettere queste sollecitazioni come ad esempio  l’esposizione di modelli di dinosauri in scala reale, la multimedialità e  l’animazione  virtuale per rivivere il passato nel presente senza trascurare l’apetto ludico teso a carpire l’attenzione dei più piccoli, la vendita di gadgets e di  libri specializzati etc.  Non va poi trascurata la progettualità a tergo del museo calata nei progetti didattici dei vari Provveditorati e di altre strutture che gia operano nel Sannio. La  connessione con i centri universitari e di  ricerca è indispensabile  per un approccio globale ad una gestione che non sia settoriale ed univoca. Qui un importante ruolo potrebbe essere svolto dalla Facoltà di Scienze dell’Università del Sannio. Bisogna in definitiva attirare potenziali visitatori che secondo  fonti dellE.P.T. tra italiani e stranieri sarebbero  nella sola  città di Benevento circa 42.000 presenze/annue mentre per tutta la provincia oltre 100.000 per non non contare il turismo scolastico che quest’anno a Benevento  in occasione della settimana scientifica dell’IDIS ha raggiunto 18.000 presenze. Se questi dati sono veri dovrebbero incoraggiare l’insediamento di un museo poiché la sola vendita di  biglietti a prezzi popolari ammortizzerebbero  le spese iniziali; immaginiamoci poi se tutto il progetto di museo rientri in un co-finanziamento europeo, ci sarebbero ulteriori  proventi!

Ritornando al vostro progetto tansnazionale mi sembra di capire che la vostra è una prima  pietra miliare verso un cammino ancora  lungo al termine del quale  s’intravedono  concrete  possibilità occupazionali e di sviluppo economico con il museo dello Scipionyx samniticus.  Quali sono le condizioni per il raggiungimento dell’obiettivo finale ?

Come ho detto prima le istituzioni locali dovrebbero farsi garante di un progetto di museo anche sulla base delle indicazioni che sono a loro pervenute dall’associazionismo.  I primi risultati si intravedono dalla volontà dell’Amministrazione Provinciale di Benevento a realizzare un’esposizione  temporanea del dinosauro. Un Futuro a Sud  con il sostegno del Dipartimento di Paleontologia dell’Università di Napoli ha contribuito fattivamente alla realizzazione di eventi che mantenessero  alto il livello di attenzione sullo Scipionyx come ad esempio la mostra creativa di Giovenale promossa dal gruppo Isidea, la conferenza del direttore Giorgio Teruzzi all’inaugurazione della settimana Scientifica e della Creatività della Fondazione Idis, il  sito web  multilingue www.fossili.org  “una bacheca sul mondo” che è risultato particolarmente utile non solo ai fini del partenariato europeo del programma Raffaello ma anche per stabilire contatti con altre realtà. E’ il caso di alcuni scolari americani che ci chiedono documentazione di  Pietraroja da inserire nel diario di Walter Granger un paleontologo  americano del secolo scorso.  Io considero che tutta questa sinergia canalizzata nel verso giusto rappresenta sicuramente un primo nucleo, un primo “germe cristallino”  che con favorevoli e costanti condizioni ambientali  potrebbe accrescersi e diventare un “fenocristallo” cioè una gemma visibile ai molti. Il cammino è lungo e difficoltoso perché necessita di un costante impegno politico-istituzionale nonché del generoso sostegno dei privati. La proposta Raffaello che abbiamo presentato è un primo risultato ed una volontà a concretizzare ciò che oggi è in parte ancora “virtuale”. E’ questo il nostro auspicio :  ridare una culla al piccolo grande dinosauro di Pietraroja oggi al primo anno dalla sua rinascita. Ridarlo alla luce in terra sannita in un abbraccio europeo.

* * *
Per chi vuole saperne di più

Fossill-lagerstatten sono giacimenti fossiliferi particolarmente ricchi e considerati eccezionali per la quantità di fossili che si ritrovano e per le condizioni che hanno permesso di conservare molti dettagli dell’anatomia degli organismi. Questi giacimenti sono definiti da alcuni anni come Lagerstatten. Il termine, mutuato dal linguaggio minerario, è tedesco ed ha il significato di un giacimento economicamente interessante. In campo paleontologico indica un sito di eccezionale interesse scientifico. Tra le località europee : Kilkenny (Irlanda) - Elgin (Scozia) - Dudley (Gran Bretagna) - Atapuerca,  Enciso, Rubies, Ogassa, Las Hoyas (Spagna) - Parigi, Aix Provence, Autun Cerin (Francia) - Holzmaden , Bundenbach, Messel, Solnhofen (Germania) -  Bolca, Castell’Arquato Pietraroja (Italia). In America del nord : Burgess Pass, Mazon Creek Scaumenac Bay, Rancho La Brea; in America latina : Cearà, Itararè, Ischigualasto, Bahia Bianca. In Africa : El-Faiyum, Gadoufaouà, Tendaguru, Karroo. In Asia : Hakel, Siwalik, Dashampu, Jakutsk. In Australia : Ediacara.

* * *

Nel Web site Un Futuro a sud (anche in versione inglese) http://www.fossili.org  potrai trovare informazioni sulle attività dell’associazione culturale, una piccola guida sui fossili e sulle località fossilifere della provincia di Benevento, la rassegna stampa locale, nazionale ed internazionale sul dinosauro Ciro, il calendario ed i relativi programmi di meeting, convegni e tavole rotonde  che riguardano la paleontologia con riferimento al Sannio, un filo diretto con gli esperti dell’Università di Napoli e con l’Associazione Un Futura a Sud, i link di altri siti che parlano di Ciro,  gli approfondimenti bibliografici, le notizie in anteprima. A riguardo prossimamente saranno pubblicati i risultati di una ricerca geochimica su Pietraroja condotta all’Università di Erlangen (Germania)  dal dott. Sergio Bravi in collaborazione con il prof. Walter Bausch.
 

L’ ALBA DI SCIPIONYX

di Armando Orlando
 Messaggio d'Oggi 4/11/99

Il ruolo delle associazioni culturali nella promozione del patrimonio fossilifero di Pietraroja.
Intervista al geologo Luciano Campanelli, presidente dell’Associazione Culturale Sannita ONLUS “Un Futuro a Sud”

Di recente è stato stipulato un protocollo d’intesa tra il Presidente della Provincia di Benevento On. Carmine Nardone e la Sovrintendente di Salerno Dr.ssa Giuliana Tocco per l’allestimento presso la Rocca dei Rettori di una mostra temporanea geopaleontologica con l’esposizione del reperto originale dello Scipionyx Samniticus detto “Ciro”. L’importante evento dovrebbe aver luogo agli inizi del prossimo anno e vede impegnata una commissione di esperti. Già in passato il nostro giornale si è occupato del recupero del fossile custodito dalla Sovrintendenza di Salerno. Abbiamo infatti riportato una serie di interviste rilasciate dal presidente dell’Associazione Culturale ONLUS Un Futuro a Sud di Benevento, il geologo Luciano Campanelli, al quale abbiamo rivolto alcune domande.

Nel dicembre del 1993, ha cominciato Campanelli, e cioè all’indomani del trasferimento del dinosauro dalla Sovrintendenza di Milano a quella di Salerno da cui dipendiamo, si vociferava che la Sovrintendenza di Salerno volesse organizzare a Benevento insieme all’Università di Napoli un’esposizione temporanea del reperto fossile. Ciò non avvenne perché a mio avviso occorreva un locale interlocutore a carattere politico-istituzionale come frequentemente da tempo abbiamo pubblicamente sollecitato (Messaggio d' oggi 25/2/99). L’ accordo tra il Presidente della nostra Provincia e la Sovrintendente di Salerno, infatti rappresenta un primo concreto passo rivolto al recupero ed alla valorizzazione del patrimonio geoambientale del Sannio. Primo passo al quale occorre però conferire “valori aggiunti” per consolidare un risultato successivamente rivolto all’insediamento di un museo paleontologico a Benevento.

A raccogliere il vostro appello, e cioè la realizzazione di  una mostra dello Scipionyx e degli altri reperti di Pietraroja insieme alla ricostruzione di modellini di dinosauri italiani, è stato il presidente  Nardone. Come è stata polarizzata l’attenzione ?

Inavvertitamente si é sviluppata una sinergia tra associazionismo, mass-media e vertici politico-istituzionali. Ognuno, per la sua competenza, ha inciso significativamente nelle differenti “sfere decisionali” convergendo verso un risultato che promuove e riscatta il Sannio.

E cioè?

L’orientamento dei paleontologi indicava che la custodia dello Scipionyx originale fosse affidata all’Università di Napoli perchè finalizzata limitatamente ad una osservazione prettamente scientifica;  a  Benevento sarebbe quindi bastata  l’esposizione della sua copia.  Se è vero che a Napoli esiste la collezione storica dei reperti di Pietraroja e anche vero che una nuova scoperta, lo Scipionyx, rischiava di essere scientificamente decontestualizzato dal significato di territorio paleogeografico  sannita (Zone paleontologiche da tutelare - Messaggio d'Oggi del 2/4/98).

Quali sono state secondo il vostro giudizio le azioni più significative che hanno contribuito a questo primo successo?

Negli ultimi due anni i mass-media locali e nazionali hanno contribuito a mantenere costante l’interesse sull’argomento.  Non potevano passare inosservati alcuni eventi che hanno progressivamente “suggellato” l’mpegno del volontariato culturale locale. Ricordiamo infatti nel maggio '98 il gruppo Isidea che insieme al dr. Lamparelli sollecitarono la giunta Russo ad un consiglio provinciale aperto per promuovere concrete iniziative a favore di Pietraroja; la mostra artistica di Giovenale nel settembre dello stesso anno; l’inaugurazione della settimana scientifica dell’IDIS con il Dr. Teruzzi di Milano, ed altre significative iniziative alle quali il nostro  sito web multi lingue http://www.fossili.org  ha fatto da cassa di risonanza a livello europeo. L' approccio telematico ha favorito, inoltre, il  processo d’integrazione trasnazionale rivolto alla valorizzazione e tutela dei fossill lagenstatten, cioè di località fossilifere come Pietraroja, i cui giacimenti presentano una conservazione totale (Una pietra miliare per Scipionyx nel viaggio tra l'Europa Giurassica - Messaggio d'Oggi del6/5/99). Queste attività sono state documentate in un dossier che nei mesi scorsi abbiamo direttamente consegnato al presidente Nardone ed alla Dr.ssa Tocco al fine di rimarcare il vivo interesse della comunità sannita a riavere "Ciro".

Come si inseriscono le proposte della vostra Associazione rispetto alle molteplici iniziative in corso?

Con questo primo risultato si pongono le basi per un futuro museo paleontologico che abbia dei "valori aggiunti" (Un Polo multimediale per salvare Pietraroja - Messaggio d'Oggi del 25/10/98). Per fare questo occorre innanzitutto rafforzare il partenariato locale per formulare proposte a livello europeo e pertanto occorre suggerire azioni  di completamento ed ampliamento alle iniziative in corso al fine di evitare inutili duplicazioni. Siamo convinti che la tematica geoambientale è vasta per operare. Si pensi ai numerosi risvolti come l’innovazione tecnologica, gli aspetti didattici nell’ambito dell’autonomia scolastica, gli scambi culturali, la ricaduta sociale ed economica etc. Il ruolo delle istituzioni è fondamentale per dare ulteriore solidità  anche in termini di finanziamento. Siamo soddisfatti che nell’ Ente Provincia ci sia un segnale di una continuità dell'impegno per la divulgazione scientifica. Infatti dieci anni fa, in tempi non sospetti del dinosauro, la Provincia da noi supportata,  patrocinò la mostra paleontologica “Duecento milioni di anni fa : itinerari alla scoperta dei fossili della provincia di Benevento”. L’ associazionismo quindi continua a svolgere un ruolo di osservatore critico  e catalizzatore dei processi di promozione culturale sopratutto quando nella  fase “eroica di costruzione”  c'é da operare con grande impegno professionale e quasi sempre in assenza di risorse finanziarie.

Quale prerogativa potrebbe avere l'Amministrazione Provinciale per la valorizzazione di queste risorse naturali?.

Dalla sommità della Rocca dei Rettori é possibile ammirare il paesaggi geologico sannita e cioé  il Taburno-Camposauro, Il Partenio ed il Matese che rappresentano delle suggestive testimonianze geologiche che contestualizzano la mostra dello Scipionyx. Questi rilievi sono i resti delle piattaforme carbonatiche che al tempo del dinosauro erano quasi totalmente sommerse dalle acque. Perché allora non far valere la prerogativa di quest'osservatorio privilegiato rafforzato anche dalle altre attrattive del centro storico di Benevento? A Nord-ovest dalla Rocca guardando il Matese forse già s'intravede  l'alba di Scipionyx.

Marco Signore ... una vita per i dinosauri

di Danila De Lucia
 Messaggio d'Oggi 16/11/00

Presentato al Museo del Sannio il libro su Scipionyx nella collana ideata da Isidea. Ne abbiamo parlato con il geologo Luciano Campanelli che nel corso della serata ha intervistato l'autore.

* * *

E' stato presentato all'Auditorium del Museo del Sannio il libro di Marco Signore "Una vita per i dinosauri : Scipionyx samniticus e le nuove scoperte della paleontologia : i fossili raccontano" edito dalla Casa Editrice il Chiostro nell'ambito della Collana Isidea diretta da Rito Martignetti . Alla manifestazione promossa dall' Amministrazione Provinciale di Benevento é intervenuto oltre l'autore del libro, l'assessorato alla Cultura dr. Raffaele di Lonardo, la dr.ssa Maria Fariello Responsabile provinciale della Sovrintendenza dei Beni Culturali, ed il geologo Luciano Campanelli curatore della prefazione. Proprio queste righe hanno suscitato in noi molta curiosità; scrive Campanelli  :" l'evento  cade in un momento in cui sembrava fosse calata l'attenzione su Scipionyx e quindi rappresenta un'ulteriore concreta promozione del Parco geopaleontologico di Pietraroja da realizzare in ambito europeo. Auspico che questo libro, che potrebbe rappresentare il primo prodotto editoriale spendibile per il futuro museo di Pietraroja, possa sollecitare i tanto attesi gadgets il cui sfruttamento dell'immagine di Scipionyx attende ancora una risposta dalla Sovrintendenza". Ci sembra quella del dott. Campanelli una posizione chiara e seria e, come nostra abitudine lo abbiamo interpellato per farci chiarire alcuni aspetti.

Lei,  in premessa del libro auspichi la promozione del Parco Geopaleontologico di Pietraroja con progetti di partenariato europeo come più volte sollecitato anche dal nostro giornale. Quale dovrebbe essere il passo successivo per la ripresa degli scavi a Pietraroja ?
Se il progetto di partenariato pone le basi per una cooperazione internazionale in termini di scambio di esperienze e quindi di migliore gestione delle risorse fossilifere, dopo che lo stesso sia diventato operativo, occorrerà che i politici locali si attivino per un solido impianto legislativo che regolamenti i prossimi scavi a Pietraroja. Un'occasione a riguardo potrebbe essere rappresentata dal disegno di legge S3833 approvato dal Senato il 25 luglio scorso. Esso prevede l'istituzione di sette parchi, e dei relativi fondi per lo sviluppo. Tra questi c'è anche Pietraroja che dovrebbe essere salvaguardato attraverso l'attivazione di un Ente gestito da un consorzio rappresentato dal ministero dell'Ambiente, Beni culturali, Regione Campania, Comune di Pietraroia, Università del Sannio, Università Federico II di Napoli ed infine da associazioni locali e ambientali interessate. Questa iniziativa dovrebbe essere finanziata con 1 miliardo all'anno fino al 2002.
Quale importanza ha il libro di Marco Signore in questo progetto ?
La lettura semplice ma scientificamente rigorosa é rivolta principalmente ai giovani e pertanto sicuramente é rivolto alla divulgazione della geologia nel nostro territorio oltre a favorire una consapevolezza della conoscenza del passato indispensabile per scrutare il futuro. Ovviamente questa operazione inizia ma non finisce con il libro che perciò si accompagna ad azioni che Un Futuro a Sud intende promuovere portando la riuscita esperienza di venerdi scorso direttamente nelle scuole.
Quali sono i passi del libro che più l' hanno interessata ?
Ce ne sono diversi; uno di questi é nelle conclusioni. Signore scrive " passione per ciò che si fa e rispetto per chi sta davanti sono le due qualità necessarie per insegnare qualsiasi materia ", io aggiungerei che é necessaria la passione per permeare ottimismo di volontà nelle future leve saggiamente sostenute dall'insegnamento di coloro che ci hanno preceduto a cui deve andare il rispetto della memoria storica, ma analogamente il morale sollecito di un impegno affinché le generazioni forti di un passato possano avere il loro futuro. Quindi cultura si può definire tale se la si mette a disposizione degli altri sortendo un benefico e coraggioso cambiamento altrimenti diventa una sterile esercitazione di parole.


Trovato  un altro "cucciolo" di dinosauro

Colloquio con lo "scopritore" di Scipionyx samniticus che spiega le affinità tra i due reperti.

Nel corso della serata di presentazione del libro di Marco Signore, non si é parlato solo dello Scipionyx, ma   anche dei futuri scenari della paleontologia. Particolarmente interessante una dichiarazione dell'autore che ha parlato di una recente importante scoperta, avvenuta in Germania, di un altro cucciolo di dinosauro.  "Si tratta - ci ha detto Marco Signore - di una specie ancora sconosciuta di teropode (dinosauro carnivoro) del tardo gurassico, cioè circa 152 milioni di anni fa,  ritrovato questo inverno nei giacimenti di Solnhofen dai collaboratori del direttore del museo Gunter VIOHL che promosse, insieme a noi,  il progetto di partenariato europeo (Una pietra miliare nel viaggio tra l'Europa giurassica Messaggio d'Oggi 5/4/89). Al momento é visibile solo il cranio perfettamente conservato mentre il restante corpo é completamente nascosto nella silice, una roccia di origine chimica molto più dura dell'acciaio. Ne consegue che il restauro sarà lungo e delicato.

Che significato paleontologico assume la scoperta di questo piccolo dinosauro tedesco ?
Sicuramente contribuirà ad avere più chiara la filogensi degli uccelli che rappresentano un'evoluzione dei dinosauri. Infatti fino ad ora nel mondo abbiamo molti ritrovamenti di dinosauri piumati del periodo cretacico, non é così per il tardo giurassico e questo nuovo piccolo dinosauro tedesco ci farà capire se in quel periodo gli stessi erano già ricoperti da penne.
Che affinità ci sono con il dinosauro di Pietraroja ?
Non molte, se non che entrambi sono cuccioli . Questo dinosauro tedesco probabilmente appartiene ad un gruppo di dinosauri carnivori più primitivi dello Scipionyx.
Nel libro scrivi "I fossill-lagerstatten come Messel e Solnhofen in Germania, Las Hojas Spagna e Bolca e Pietraroja in Italia sono giacimenti culturali che permettono di ritrovare fossili perfettamente conservati. La conservazione di questi ambienti e talmente estrema da preservare l'inchiostro di alcuni calamari primitivi talmente bene che lo si é potuto usare per scrivere". Quale pagina di storia naturale é possibile scrivere o riscrivere se si riprendono gli scavi di Pietraroja?
Sicuramente pagine nuove ed interessanti se la divulgazione scientifica si promuove nell'ambito di una cooperazione tra le università europee come la nostra Onlus Un Futuro a Sud sta tentando di fare. Auspichiamo pertanto un concreto impegno delle istituzioni locali. Risorse e volontà non mancano e la presenza della Provincia di Benevento é un buon inizio.